Latina, Boscaglia:"Questa squadra ha saputo reagire"
Alla vigilia del match contro il Potenza, è intervenuto in sala stampa mister Roberto Boscaglia. Queste le sue dichiarazioni raccolte da TuttoLatina.com
Buongiorno. Una settimana un po' diversa rispetto a quelle precedenti, considerando la bella prestazione contro il Picerno. Ti chiedo che settimana è stata questa che porta ad una sfida importante come quella di Potenza?
“Diciamo una settimana dal punto di vista dell'atteggiamento durante gli allenamenti. Naturalmente lavori un po' più serenamente, lo vedi negli occhi dei giocatori, perché il risultato può diventare importante, soprattutto in questo momento. Però, come ho sempre detto, io devo guardare più alla prestazione e alle cose che dobbiamo migliorare. Sono ancora tantissime, nonostante stiamo facendo dei passi in avanti. L'importante è non fermarci, dobbiamo continuare a fare questo tipo di prestazione, perché il risultato dobbiamo ottenerlo attraverso di essa. Poi, ripeto, essendo anche figlio di episodi e di situazioni, il risultato può anche venire o non venire, ma la prestazione non deve mancare. Noi siamo alla ricerca di questo, di continuità di prestazione, e sappiamo che se lavoriamo in questo modo, se andiamo in campo con questo atteggiamento, allora possiamo fare delle buone cose. Altrimenti ritorniamo a fare qualche passo indietro, il che non va bene. I ragazzi hanno fatto bene una settimana di lavoro interessante, molto importante, e quindi ci apprestiamo a questa partita che è, come sapete tutti, difficile, perché giochiamo contro una squadra importante che sta facendo benissimo, però noi andiamo a giocare con le nostre armi”.
La risposta che ti ha dato la squadra domenica è una risposta importante, una risposta che tu volevi, l'hai detto tu stesso, il primo tempo con il Picerno è stato un primo tempo sontuoso. “Considerando questo, l'idea è che una squadra che gioca in quella maniera non vada cambiata. C'è questo dentro di lei? Cioè dare fiducia a chi ha giocato quel primo tempo?
"Non è una questione di uomini, è una questione di squadra, di atteggiamento della squadra. Poi devo dire che sono felicissimo di chi è entrato a partita in corso: ha fatto molto bene, ha tenuto alta la concentrazione, l'attenzione. Noi abbiamo 16-17 giocatori che sono tutti titolari. Sappiamo che di volta in volta possiamo cambiare anche in base a quello che desideriamo fare, o agli avversari. È normale cercare di dare continuità, ma loro sanno che da un momento all'altro tutti quanti possono essere parte della partita e devono farsi trovare pronti. Quindi è più una questione di atteggiamento della squadra che di uomini. È questo che mi interessa, perché durante la stagione, come abbiamo purtroppo visto anche noi in queste partite, ci saranno defezioni, squalifiche, infortuni, e noi dobbiamo essere pronti a far sì che chi entra o chi sta giocando un po' meno sia il valore aggiunto. Da questo punto di vista sono molto contento, perché la squadra mi dà questa sensazione: chi gioca meno è pronto, e abbiamo delle armi anche in panchina che possono fare la loro parte alla grande”.
Al di là di Mastroianni, squalificato, gli altri sono disponibili? Che partita ti aspetti domani contro il Potenza?
“A parte Mastroianni e Cortinovis, abbiamo tutti disponibili. Abbiamo avuto un problemino con Segat, un ragazzo aggregato, che ha avuto febbre stamattina e non partirà con noi, ma lo riteniamo ormai parte della prima squadra. Quanto alla partita, giochiamo contro una squadra forte, un po' diversa rispetto al Picerno, che ha grande qualità offensiva, grande qualità di palleggio. È una squadra che sta facendo molto bene e quei piccolissimi difetti che ha non dobbiamo cercare di ingigantirli. Dobbiamo stare molto attenti, perché loro hanno giocate preordinate e importanti, con un 4-3-3 molto interessante e tanto movimento sulle catene laterali. Conosco benissimo il loro attaccante, Caturano: so quanto è forte, quanto sa legare il gioco, quanto sa essere importante in zona gol. È una squadra assolutamente da rispettare e temere”.
Quando è arrivato a Latina, non ha mai parlato di classifica, ma di costruzione. A che punto è questo processo? Si aspettava di essere a questo punto dopo un mese?
“Non ho fatto previsioni, perché non sapevo quanti e quali giocatori avremmo avuto a disposizione. Durante queste partite ci sono sempre mancati dei giocatori, a volte due, a volte tre. Siamo ad un punto quasi medio nel processo di crescita. Dobbiamo ancora lavorare tanto, capire i momenti della partita, quando è il momento di palleggiare, aggredire o pressare in un certo modo. Siamo a buon punto, abbiamo fatto buonissime partite e altre meno buone. Questo è normale quando arrivi a campionato in corso con una squadra che conosci solo allenandola. Direi che siamo abbastanza avanti, ma non mi voglio sbilanciare. Da qui a gennaio lavoriamo a braccio e vedremo dove siamo. Oggi la squadra ha trovato un assetto basico a livello tattico, sappiamo quello che vogliamo fare in campo, ma non è detto che sarà l'assetto finale”.
Qual è stata finora la qualità più grande dimostrata da questa squadra?
“I ragazzi hanno saputo cambiare atteggiamento, passando da una quasi sfiducia ad una troppa fiducia, come contro il Crotone. Hanno subito un contraccolpo psicologico, ma poi sono tornati a essere se stessi. È una squadra che reagisce, come abbiamo visto a Catania o contro il Monopoli dopo il gol subito. Sappiamo che dobbiamo stare attenti affinché quello che è successo con Crotone e Trapani non si ripeta. L’esperienza ci ha insegnato, e credo sarà difficile che succeda ancora. Quello che mi interessa tantissimo è la prestazione e l'atteggiamento: dobbiamo uscire dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto per vincere. Poi ci sono gli avversari e gli episodi, ma dobbiamo essere bravi ad accettare il verdetto del campo”.
Nella prestazione contro il Picerno ha spiccato quella di Emanuele Ndoj. A che punto è il giocatore?
“Parlare di Ndoj è difficile per me, perché l’ho avuto al Brescia in una squadra fortissima. Quando giocava lì, il centrocampo era Ndoi, Tonali e Bisoli, e vinsero il campionato. Stiamo parlando di un giocatore che per me non c’entra nulla con questa categoria, ma deve calarsi in questa realtà e lavorare come sta facendo ora. Può essere un trascinatore, ma è una questione di atteggiamento. È una categoria difficilissima, e lui deve lavorare per dimostrare il suo valore”.
Il Potenza ha defezioni a centrocampo come Latina. Può incidere?
“Sì e no. Anche loro hanno i ricambi giusti, e chi gioca meno si farà trovare pronto per conquistarsi il posto. È normale avere due o tre defezioni, ma quando sono sei o sette diventa complicato, come nel caso della Juve con nove assenti. Dicembre, gennaio e febbraio sono mesi difficili per i campi pesanti, le temperature rigide e gli infortuni. Ma tutte le squadre hanno 20-22 giocatori in rosa, quindi si gestisce”.
In mezzo al campo hai giocatori di qualità eccelsa. Quanto è difficile per loro trovare continuità in una situazione di classifica che richiede risultati?
“Abbiamo parlato di questo con la squadra. Ho chiesto di non guardare la classifica, perché può limitare la loro libertà di giocare. Guardare la classifica può portare pensieri negativi, e se non sei forte, questi pensieri li porti in campo. Non va bene. Dobbiamo pensare positivo, avere un atteggiamento positivo e giocare con libertà mentale”.