ESCLUSIVA TL- Pesce."Seguo sempre il Latina, con Di Donato un rapporto speciale"

16.11.2022 09:00 di  Laerte Salvini   vedi letture
ESCLUSIVA TL- Pesce."Seguo sempre il Latina, con Di Donato un rapporto speciale"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In vista di Latina-Juve Stabia abbiamo intervistato Simone Pesce, ex giocatore neroazzurro e pontino di nascita. Pesce dopo una lunghissima carriera tra i professionisti ha sposato da tre anni il progetto del Lumezzane, riportando la blasonata società lombarda in D dopo due anni di eccellenza. 

Stai continuando a seguire il Latina?Che idea ti sei fatto?

"Ho sempre seguito la squadra, ora ancora di più che in panchina c'è Daniele Di Donato che è un mio grandissimo amico. Noi siamo legati da una profonda amicizia ed è stato anche il mio testimone di nozze. Il nostro rapporto è nato quando abbiamo giocato insieme(Ad Ascoli) e da lì è nato qualcosa in più. Sono stato il suo testimone di nozze e lui è il padrino di mia figlia. Adesso non stanno vivendo un momento bellissimo con gli ultimi risultati e in particolare la sconfitta di Potenza. Penso che il Latina per adesso stia facendo un campionato sopra le aspettative essendo in zona playoff. Daniele già l'anno scorso ha fatto un ottimo lavoro e quest'anno lo sta proseguendo. Peccato per gli infortuni, perché sono un pò troppi, però io penso che saprà rimediare e la squadra saprà reagire".

In questo Latina c'è un giocatore che ti assomiglia per caratteristiche?

"Forse potrei dirti Riccardi ma lui è un giocatore di indubbie qualità tecniche. Io nel corso della mia carriera ho modificato un pò il mio modo di giocare. Quando ero a Latina giocavo più sulla fascia, ormai da tantissimi anni invece gioco davanti la difesa. Rispetto ha un giocatore come lui ho caratteristiche un pò differenti".

La piazza è cambiata da quando giocavi con questi colori? 

"Parliamo di circa vent'anni fa perchè io ho esordito nel Latina dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili nel '99 in serie D. Quello era un Latina dove la gente veniva allo stadio, c'era molta passione anche se eravamo in D. Poi ho fatto la C2 e il primo anno nella nuova categoria è stato un anno dove la gente veniva numerosa allo stadio. Successivamente sono andato via ma ho continuato a seguire il Latina. Ci sono stati quegli anni in B, specialmente quell'anno dove si è andati vicini ad andare in serie A, dove il Latina penso abbia vissuto il momento più alto della sua storia. La squadra ha conosciuto momenti bui ma credo che questa società stia facendo le cose giuste, a piccoli passi cercando di creare qualcosa di importante".

Cosa serve per stare nella parte sinistra della classifica?

"Sicuramente c'è bisogno di avere un budget un pò più importante di quello che il Latina ha per il mercato. Le squadre che lottano per andare su hanno cifre molto più importanti da investire rispetto al Latina. Parlando con Di Donato quest'anno hanno fatto una campagna acquisti normale, aggiungendo tre giocatori e mantenendo l'ossatura dell'anno scorso. Io penso che se il Latina andrà ai playoff avrà già fatto qualcosa di più importante rispetto all'anno scorso. Da lì si potrà fare un passo successivo per gli anni a venire. 

Domenica si ritorna al Francioni dopo due trasferte contro la Juve Stabia, squadra che avrà un tifo importante anche in trasferta.

"La Juve Stabia secondo me è una squadra ostica. Conosco Colucci e so che è molto preparato. Loro stanno facendo un ottimo campionato e hanno in squadra giocatori importanti per la categoria. Sarà una partita molto dura, i tifosi della Juve Stabia verranno sicuramente a Latina e sarà molto complicata per entrambe".

Noti differenze in questa stagione tra i tre gironi?

"Sicuramente dal punto di vista della tifoseria e della passione i campi al Sud sono più calorosi e portano più gente allo stadio. I gironi A e B sulla totalità delle squadre risultano essere più equilibrati. Nel girone C chi lotta per non retrocedere solitamente ha sempre qualcosa in meno rispetto a chi lotta per salvarsi negli altri due gironi".

Vista da fuori qual è la forza del Latina?

"Secondo me è il gruppo. Vedo una squadra unita e qui il merito è dell'allenatore che è stato bravo a creare un gruppo solido e importante. Nelle partite che sono riuscito a vedere si capisce che è una squadra coesa e che lotta. Questo è un punto di partenza importante. Qualora non ci fossero state queste caratteristiche non sarebbero arrivati i risultati che il Latina ha ottenuto. 

Cosa ti ha spinto a sposare il progetto Lumezzane?

"Tre anni fa ormai ho scelto a trentotto anni di accettare questo progetto in eccellenza perché era nata una nuova società. Ho conosciuto il proprietario, Ludovico Camozzi, assieme agli altri soci e questo progetto mi ha affascinato. La speranza era quella di riportare il Lumezzane almeno tra i professionisti. L'anno scorso abbiamo vinto il campionato di eccellenza facendo una grandissima annata, adesso stiamo facendo bene ma il campionato è ancora lungo. Speriamo che alla fine possa succedere qualcosa di bello perché anche a livello personale sarebbe una bella cosa. Vorrebbe dire essere riusciti a completare l'obiettivo prefissato quando ho sposato questo progetto. A fine anno tireremo le somme perchè vado per i 41 anni e la priorità deve restare il Lumezzane".