Latina, Bruno: "Soddisfatto dei miei ragazzi, dobbiamo lavorare e lo stiamo facendo"

Dopo l’amichevole persa contro il Benevento 0-1, il tecnico del Latina Alessandro Bruno,ha parlato in sala stampa per analizzare il momento dei suoi in questa fase di precampionato. La prestazione della squadra, ordinata e intensa, ha dato segnali incoraggianti in vista della stagione.
Quali segnali ti ha dato questa gara col Benevento?
"Indicazioni positive. Sono contento del test che abbiamo fatto: abbiamo sulle gambe tanto lavoro, però iniziano a vedersi dei concetti chiari. Noi vogliamo fare questi tipi di partite, quindi ci alleniamo sempre con tanta intensità e con principi di gioco ben definiti. Potevamo fare qualcosa di meglio in alcune ripartenze, fare qualche scelta migliore, però abbiamo fatto una buona gara contro una squadra molto forte come il Benevento. Mi tengo stretto ai miei ragazzi: abbiamo fatto una buona gara. A volte pecchiamo di un po’ di presunzione e dobbiamo restare attenti per 95 minuti, perché appena abbassi intensità e concentrazione, in questa categoria prendi gol. Tutto sommato, secondo me, è stata un’ottima gara."
Quanto è stata importante la reazione dopo il gol?
"È importantissima, perché i ragazzi si allenano sempre duramente e non ci stanno a perdere. Lo noto anche durante gli allenamenti: vogliono sempre stare sopra la gara con intensità. L’intensità l’abbiamo messa fino al novantesimo, quindi sono contento del test. È normale che in alcuni momenti manchi lucidità, perché abbiamo tanti allenamenti pesanti sulle gambe, ma sono soddisfatto di come si allenano e di quello che stanno proponendo."
Hai cambiato qualcosa rispetto alle altre amichevoli?
"No, l’idea era creare superiorità numerica in costruzione sia dietro che in mezzo al campo. Loro venivano a pareggiarci e noi andavamo subito dagli attaccanti: infatti tante volte abbiamo trovato Ekuban in maniera diretta. Alcuni concetti vanno ancora migliorati, ma ci sta: sono principi nuovi per questi ragazzi. Dobbiamo cambiare sempre le linee di gioco, l’avversario non deve mai sapere cosa facciamo. Così possiamo comandare la partita e cercare di far male. Oggi lo abbiamo fatto tante volte, ma a volte è mancata l’ultima scelta. Sulla costruzione e la reaggressione, però, siamo andati bene. La strada è giusta: concentrazione ed entusiasmo non devono mai mancare."
Ti è mancata un po’ di qualità in mezzo al campo, magari quella che avrebbe potuto dare Riccardi?
"Sì, Riccardi doveva giocare, ma ha avuto la febbre all’ultimo e non si può giocare con la febbre. Ho dovuto adattare Ciko, che ha fatto comunque un’ottima gara. Può fare quel ruolo in maniera diversa, come una mezzala in appoggio all’attaccante: ha strappo e inserimento. La squadra non è ancora completata, ma sono contento: il direttore e la società stanno facendo un ottimo lavoro."
Quanto manca per completare la squadra?
"Dobbiamo intervenire in attacco, perché il Latina l’anno scorso aveva il peggior attacco. Dietro e in mezzo al campo stiamo abbastanza bene, ma ci manca qualcosa davanti. La società e il direttore lo sanno e stanno lavorando duramente. Non ho pensieri negativi: interverremo in maniera mirata e senza problemi."
Qual è l’aspetto che ti piace di più e quello su cui ci sono più margini di crescita?
"Dobbiamo lavorare tanto sui principi di gioco, e lo stiamo facendo. I margini di crescita sono notevoli: più si gioca e più i ragazzi si divertono applicando questi principi. Oggi sono contento perché tante cose buone sono riuscite. Abbiamo commesso errori di lucidità, ma l’attenzione e la voglia di stare sempre sul pezzo sono molto importanti per un allenatore."
Dopo l'esperienza di Arzignano dello scorso anno, ha cambiato il modo di approcciare la preparazione quest'anno?
"Ho modificato poco. Lavoro tanto in questo periodo sotto tutti i punti di vista: fisico, tecnico-tattico e di forza. Abbiamo tanti allenamenti sulle gambe e continueremo così fino alla Coppa Italia. La differenza è nei principi di gioco, perché questa squadra è diversa da quella di Arzignano e mi permette di fare qualcosa di diverso grazie alla qualità dei giocatori."
L’idea di avere Ciciretti e Riccardi in appoggio alla punta può dare vivacità e pericolosità davanti?
"Assolutamente sì. Oggi avevamo preparato la partita così, ma il forfait di Riccardi ci ha portato ad altre scelte. Cico può attaccare più lo spazio, ha forza e corsa, mentre Riccardi ha più qualità: sono diversi, ma entrambi pericolosi. Mi piace giocare con giocatori di qualità davanti, e l’idea per le prossime settimane sarà questa."
Che Ciciretti ha ritrovato rispetto alla scorsa stagione?
"Amato è un giocatore che in questa categoria non c’entra niente. Se sta bene fisicamente e mentalmente, ha ancora l’età per dimostrare di essere forte. Si sta allenando con grande intensità, è dentro al progetto e sono contento di avere un giocatore così."
Oggi non era presente Improta: ci sarà spazio per lui?
"Assolutamente sì. Riccardo Improta ha avuto un dolore al polpaccio e ha preferito non rischiare. Se fosse stato disponibile, oggi avrebbe giocato."