Con la Salernitana il Latina ha riacceso l'entusiasmo, ma a Siracusa ci vorrà altro

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
03.11.2025 17:30 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Con la Salernitana il Latina ha riacceso l'entusiasmo, ma a Siracusa ci vorrà altro

Sul nulla di fatto con la Salernitana, la prima considerazione che mi viene da fare prescinde dalla prestazione del Latina ed è pure piuttosto banale, Me la suggeriscono gli oltre 2000 tifosi della Salernitana presenti al Francioni: un sostegno corretto, incensante, perfino più forte della delusione per la mancata vittoria. Uno stadio pieno di spettatori e ricco di passione è uno spettacolo unico, emozionante, inebriante per gli occhi e per il cuore. Ed è un peccato che si possa avere un simile piacere soltanto per merito delle tifoserie avversarie, conseguenza questa dello scarso appeal della squadra nerazzurra sulla città.

Se sugli spalti lo spettacolo lo hanno fatto soprattutto gli ospiti, sul terreno di gioco ci hanno pensato gli uomini di Bruno ad accendere l’entusiasmo. In campo si è infatti visto un Latina convincente, in particolare nel primo tempo, sul piano del gioco, del carattere e della determinazione.

I nerazzurri hanno saputo accentuare le iniziali incertezze della Salernitana, priva del suo perno a centrocampo, lo squalificato Capomaggio, e del suo sostituto naturale, de Boer. Raffaele ha sopperito alla lacuna affidandosi all’esperienza di Varone, e ha ulteriormente accentuato l’assetto offensivo dando spazio ad Achick, preferito a Ubani. Scelte che non hanno reso quanto auspicato, per niente intimorito dal lignaggio dell’avversario il Latina ne ha subito approfittato alzando l’intensità del gioco e aggredendo la lentezza della coppia di centrocampo, Varone e Tascone. Aggredito e non pressato, i nerazzurri sono stati ben attenti a non perdere le distanze, a coprire spazi e campo. In questo è risultato indispensabile Pellitteri, inserito a sorpresa al centro della mediana, il cui dinamismo lo ha condotto a trovarsi spesso sulla linea di passaggio degli avversari oltre che pronto a ispirare le geometrie delle ripartenze nerazzurre.  Un buon supporto è venuto da Ercolano e soprattutto da Ciko nonostante quest’ultimo nelle transizioni piuttosto che dare profondità, si sia trovato spesso a correre vicino a Parigi, favorendo così il lavoro dei centrali di difesa della Salernitana.

Nella ripresa, prima ancora che la fatica accusata dal Latina, a fare la differenza è stato il diverso assetto tattico della Salernitana. Raffaele ha inserito in mediana Di Vico, all’esordio stagionale, ricavandone maggiore dinamismo e imprevedibilità, e ha affiancato Ferrari a Inglese, accentrando Ferraris sotto le due punte. Gli ospiti hanno così guadagnato in corsa e pericolosità, mettendo a dura prova la difesa nerazzurra che comunque ha retto egregiamente seppur graziata in almeno due occasioni da Ferrari e in una da Ferraris. L’inserimento di De Ciancio per Ciko ha rischiato di abbassare troppo la squadra ma all’esito dei fatti ha dato manforte all’azione di contenimento nel momento di maggiore spinta della Salernitana.

Una volta di più il Latina ha confermato di possedere le chiavi tattiche per esprimere un gioco speculativo, domenica a Siracusa dovrà però provare ad andare oltre.