Latina, Bruno: "Bisogna essere più attenti, alla squadra chiedo coraggio"
Il Latina cade 0-1 contro il Cosenza e scivola nuovamente in un territorio di classifica complicato. In sala stampa Mister Bruno ha analizzato prestazione, limiti strutturali e nodi tattici ancora irrisolti.
Come giudica la prestazione della squadra?
"Non è stata una cattiva partita. Abbiamo giocato con una buona intensità e costruito discrete situazioni, ma abbiamo pagato a caro prezzo piccole disattenzioni ed errori tecnici semplici. Dopo aver sfiorato il vantaggio su un calcio d’angolo, siamo andati sotto nell’azione successiva e per noi diventa sempre un macigno".
La squadra sembra avere difficoltà strutturali sugli esterni nel 3-5-2. È così?
Quando giochi col 3-5-2 i quinti sono determinanti. A tratti siamo riusciti a sfondare con Porro, ma non è bastato. In questo momento stiamo facendo fatica, ma continuiamo a lavorare perché i miglioramenti richiedono tempo.
Qual è la posizione della società dopo questo periodo complicato?
"Si riflette su come migliorare. Il problema non è il numero di uomini dietro: sul gol eravamo in cinque. Bisogna essere più attenti, più decisi e sfruttare le occasioni quando arrivano. Loro l’hanno fatto, noi no".
Perché oggi ha cambiato nuovamente il centrocampo?
"È il reparto dove si vincono o si perdono le partite. Ho scelto Hergheligiu per avere più verticalità, nel primo tempo ha fatto discretamente, poi ha perso lucidità e ho inserito Rodrigo e De Ciancio che hanno fatto bene. Stiamo cercando la combinazione ideale per far decollare la squadra."
L’approccio è sembrato ancora una volta insufficiente. Problema mentale o fisico?
"Fisicamente non può essere: dopo tre minuti non puoi essere stanco. È una questione mentale, di percezione del pericolo. L’inizio non mi era dispiaciuto, ma abbiamo preso un cazzotto forte subito e abbiamo sbandato. Poi la partita l’abbiamo presa in mano, ma senza riuscire a concretizzare."
Dove vede oggi questo Latina, tra playout vicini e playoff non lontani?
"La squadra ha qualità e individualità interessanti. Dobbiamo però restare più dentro la gara, sbagliare meno e trovare continuità. Altrimenti il campionato diventa difficile".
Fisicità: oggi la differenza nei duelli si è vista. È un limite della rosa?
"Sì, non siamo una squadra fisica. L’idea era mettere più vivacità in mezzo al campo, non giocarla sui duelli. Qualche situazione non ha funzionato anche per via dell’infortunio di Quieto."
Il problema del gol è evidente: 9 reti in 14 giornate. Serve cambiare modulo?
Non è una questione di modulo. Se arrivi al limite dell’area e calci fuori, il modulo non c’entra. Servono più coraggio e scelte semplici. Porro è destro: deve andare sul destro, spostare palla e crossare. Bisogna smettere di strafare e fare le cose che si sanno fare.
