Latina, un mercato da guardare con apprensione

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
17.01.2023 12:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Latina, un mercato da guardare con apprensione

Guardare giocare il Catanzaro riempie gli occhi. Non è questione soltanto di giocatori e per comprenderlo è sufficiente riandare per un attimo alla partita con il Foggia, alla prima di ritorno: anche lì elementi di alto profilo, controllo pressoché totale dell’avversario e della partita eppure il godimento per il bel calcio non c’è stato. Il Catanzaro è stato calcio totale. Una squadra dove lo spessore del singolo trova espressione nel gioco, nelle geometrie, nella manovra. Una squadra che è gruppo, movimenti che dicono delle certezze di ciascuno e della regia della panchina. Il Catanzaro è forte e sa di esserlo, propone gioco con la convinzione di essere il migliore, di non avere rivali.

Contro un avversario di tanto lignaggio e, perché no, tradizione il Latina ha fatto la sua bella figura arrivando a crearsi le condizioni pure per qualche rammarico. Particolarmente efficacie l’azione del centrocampo con le conferme di Di Livio e Amadio, e con Tessiore prossimo a trovare l’uscita dal tunnel che ne ha fin qui condizionato la stagione. Da menzionare ci sarebbe pure la difesa se non fosse che un suo svarione ha concesso al Catanzaro la rete del successo. È la dimostrazione che i meccanismi, in quanto tali, funzionano se tutti gli ingranaggi agiscono correttamente: nell’occasione della rete, Ciccio Esposito è uscito dalla difesa per affrontare il portatore di palla e il resto del reparto non è “scivolato” lasciando un buco davanti a Tonti, buco visto da Vandeputte e sfruttato con relativa facilità da Biasci. Il meccanismo c’era, ma gli ingranaggi (leggi difensori) in questa occasione non hanno funzionato.

Resta la sensazione di una squadra ben disposta, di una prestazione onorevole anche se non si può dare torto a chi, tra i tifosi nerazzurri, ha fatto notare che di conclusioni a rete non ce ne sono state. Il rammarico del Latina nasce infatti da un retropassaggio “assassino” di Brighenti e da un calcio piazzato di Bordin a cui soltanto un reattivo Fulignati ha potuto negare la soddisfazione della rete. 

Il confronto con il Catanzaro è stato preceduto di qualche ora dalla notizia della cessione del difensore Giorgini al Süd Tirol, operazione che fa il paio con quella di Carletti. Uscite che né Belloni né tantomeno Gallo, i due elementi in entrata, compensano. Il segnale a oggi è quello di un forzato ridimensionamento che poco o nulla tiene in conto le esigenze di Di Donato. A suggerire più di una perplessità non sono tanto le partenze quanto gli arrivi: l’operazione Giorgini ci può anche stare, il ragazzo meritava un’apertura di credito per la propria carriera, ma il suo addio è auspicabile abbia per contrappunto l’arrivo di un elemento in grado di garantire le medesime prestazioni. Il mercato del Latina induce a guardare con apprensione ai prossimi giorni. Nessuno dalla società ha fin qui fatto cenno a un ridimensionamento degli obiettivi, Di Donato continua a rincorrere i play-off ma se questa è l’antifona, farà bene a mettersi quanto prima al riparo da spiacevoli sorprese, a quota 40 mancano ancora 12 punti.