Col Crotone Volpe l'ha ripresa sul piano tattico. Ora la palla passa a Condò

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
23.12.2025 09:30 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Col Crotone Volpe l'ha ripresa sul piano tattico. Ora la palla passa a Condò

Certo Riccardi, e perché non Fasan o Pace. Attribuite a chi vi pare i meriti della trasformazione del Latina dal primo al secondo tempo del confronto con il Crotone, elogiamo pure l’apporto dato dalle sostituzioni, ma a mio avviso resta sempre un solo dato di fatto: è la tattica ad avere fatto la differenza e, di conseguenza, diamo a Volpe quel che è di Volpe.

Il Latina è stato protagonista di una prima frazione giocata male, sul piano tattico, fisico e caratteriale. La clamorosa autorete di Calabrese ha dato la stura a tutte le incertezze dei nerazzurri, sono emerse le solite insicurezze, i consueti timori. Marenco e compagni sono apparsi impacciati, perfino inermi come testimoniano i quattro calci dalla bandierina consecutivi concessi in avvio di partita agli avversari per un computo parziale alla fine del primo tempo di 7 angoli a zero. Tatticamente Volpe s'è affidato al 3-5-2 preferendo Quieto a Riccardi al centro della mediana insieme a Hergheligiu e Pellitteri, con Porro e Pace esterni. Nella fase di non possesso, il Latina ha alzato i tre centrocampisti nel tentativo di oscurare le linee di passaggio, abbassando gli esterni sulla linea della difesa così da intercettare eventuali incursioni a scavalcare il filtro della mediana. Un progetto tattico fallito soprattutto perché i tre di mediana sono apparsi troppo timidi nell’interdizione, sovrastati dalla maggiore brillantezza degli avversari. I giocatori hanno fallito ma anche le scelte di Volpe non sono immuni da critiche.

Nella ripresa il trainer dei nerazzurri ha rivisto completamento l’assetto tattico, e qui ripeto, i meriti del pareggio sono ascrivibile alla sua intuizione prima ancora che agli inserimenti di Riccardi, Ercolano e Fasan. Per la prima volta in stagione, la difesa si è messa a 4 con Ercolano e Pace esterni bassi, Dutu e Marenco centrali, mentre il centrocampo ha disegnato un rombo con il vertice basso affidato a Hergheligiu, quello alto a Fasan, i vertici laterali a Riccardi e Pellitteri. Il nuovo disegno della mediana, è stato determinante per la svolta nerazzurra, lo ha ammesso anche Emilio Longo, l’allenatore del Crotone: «La sistemazione a rombo ci ha dato più fastidio. È una disposizione che non è facilmente marcabile. Il Latina è stato davvero bravo nelle transizioni». Transizioni che hanno avuto per protagonista principe Riccardi, che ha fatto la differenza nonostante le sue percussioni siano state vanificate dalle imprecisioni in fase di rifinitura. Tant’è che non da Riccardi è venuto il pallone del pareggio bensì, proprio come a Caserta una settimana prima, da una illuminante apertura da sinistra di Pace a favore di Parigi.

Per una volta la tattica ha mascherato i limiti della squadra di cui sono ampiamente consapevoli Volpe e, ancora prima di lui, Condò da qui l’auspicio che la riapertura delle liste porti i necessari correttivi all’attuale organico, in primis al reparto di centrocampo.

Chiudo facendo ai lettori di questo spazio un sincero augurio di buon Natale e di un felice Anno nuovo, ci vediamo nel 2026: statemi bene e vivete le feste in serenità.