Latina, l'alibi delle assenze non è più credibile

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
21.11.2022 18:45 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Latina, l'alibi delle assenze non è più credibile

Dopo una serie di 3 sconfitte e un  pareggio nelle ultime 4 partite e nella prospettiva della prossima proibitiva trasferta di Crotone, mi aspettavo molto di più dal Latina che invece al suo ritorno al Francioni, opposto alla Juve Stabia, ha partorito un deludente pareggio (0-0). Nessuna occasione da rete, un solo tiro nello specchio della porta contro un avversario costretto alla inferiorità numerica per 50 minuti e a una difesa rimaneggiata in cui Colucci, il tecnico ospite, in assenza di alternative è stato obbligato nella seconda frazione a schierare il centrocampista Altobelli.   

Quello delle assenze sta diventando un alibi poco credibile. Domenica Di Donato ha dovuto fare a meno di Cardinali che però Tonti, per quel poco che è stato impegnato, non ha fatto rimpiangere. Non c’era Ciccio Esposito di cui, noi tutti, apprezziamo le qualità di regista del reparto arretrato: mi chiedo però se davvero c’è chi ha pensato che a 36 anni il capitano nerazzurro potesse garantire 38 presenze stagionali e, di conseguenza, consideri la sua assenza un’emergenza. Mancava Teraschi, che l’anno scorso ha messo insieme 29 presenze di cui soltanto 11 da titolare con 9 sostituzioni subite. Di queste presenze da titolare, 7 le ha ottenute nelle prime 10 giornate come dire che Di Donato una volta trovata la quadra lo ha utilizzato soltanto dalla panchina. Non è stato della partita nemmeno Tessiore e la sua, questa sì, è stata un’assenza importante anche se in stagione non si è ancora confermato ai livelli dell’anno precedente e, soprattutto, a sostituirlo è stato chiamato Riccardi, considerato l’operazione più importante del mercato del Latina. Nel finale s’è infortunatoe  Amadio ed è entrato Bordin, suo sostituto naturale: ora se Bordin non è in grado di fare le veci di Amadio, allora qualcuno dica a Di Giuseppe che il suo operato estivo è stato un fallimento.

Insomma, almeno contro la Juve Stabia, la prestazione del Latina va vagliata soprattutto sul piano del gioco. La Juve Stabia, come da manuale, una volta in inferiorità numerica ha lasciato Pandolfi a “morire” in solitudine in posizione avanzata per poi costruire una doppia linea di contenimento, portando 5 uomini in difesa. Il Latina, senza mai abbandonare il 3-5-2, ha provato a dare ampiezza alla sua manovra senza però arrivare con gli esterni a conquistare il fondo, bensì limitandosi ad una quantità di cross dalla distanza che sono stati facilmente controllati da una difesa che in questa stagione 7 partite su 14 non ha subito reti. Forse avrebbe avuto migliore fortuna inserire tra le due linee un proprio giocatore, così da destabilizzare l’ordine difensivo stabiese, tanto più che quell’uomo Di Donato già lo aveva in campo, Riccardi. Un’ipotesi che non sapremo mai se avrebbe funzionato.