Latina, preoccupa la fragilità difensiva ma non mancano le attenuanti

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
14.11.2022 15:40 di Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Latina, preoccupa la fragilità difensiva ma non mancano le attenuanti

Ogni giudizio sul Latina sconfitto sul campo del Potenza (3-0) non può non tenere conto della situazione di emergenza in cui si è trovato a lavorare il tecnico Di Donato, costretto a proporre una formazione perlomeno fantasiosa. È quindi difficile, se non impossibile, cercare di capire cosa nasconda una sconfitta così pesante. La prima considerazione che verrebbe da fare non può che riguardare la lunghezza e la qualità della panchina. Il Latina non può fare a meno di alcuni giocatori, e in primis mi viene da fare il nome di Di Livio, ma è pur vero che quando i sostituti in campo compongono mezza squadra, è chiaro che l’identità e la compattezza del gruppo ne risente, al di là dei limiti dei protagonisti.

A Potenza il Latina è stato costretto al minimo sindacale sperando che questo fosse sufficiente. Con i quinti inventati nel proprio ruolo, il Latina ha cercato di fare muovere la palla soprattutto per vie centrali, laddove Amadio, Barberini e Riccardi (nel primo tempo) hanno provato a tenere palla e verticalizzare e, per quanto riguarda gli interni, proporsi loro stessi alla conclusione. Ciccio Esposito prima e poi lo stesso Riccardi hanno avuto l’occasione per indirizzare in modo diverso l’andamento del confronto e l’avere fallito ha consentito al Potenza di dettare i temi della partita.

Ma al di là di considerazioni che trovano motivo nelle assenze, resta l’evidenza della fragilità difensiva del Latina edizione 2022-2023. In tredici giornate è la terza volta che i nerazzurri incassano almeno 3 reti e con 22 gol subiti sono superati in peggio soltanto dalla Turris (25) e dal Messina (24), che pure è penultimo nei valori del girone. Ventidue, tanto per dire, sono pure i gol subiti dalla Fidelis Andria, ultima forza della classifica. Eppure a Potenza il reparto arretrato avrebbe dovuto contare sull’apporto di quinti con caratteristiche difensive.  Si dirà che non c’è stata adeguata copertura da parte del resto della squadra ma in Lucania tutti e tre i gol non hanno avuto dinamiche tali da imputare particolari colpe alla mediana. Il secondo e il terzo gol potentino chiamano in causa in modo pesante  la difesa. L’incredibile autorete di Ciccio Esposito è esemplare nel confermare la scarsa serenità del reparto ed eviterei di gettare la croce addosso a Cardinali che, correttamente, ha dettato il retropassaggio spostandosi dalla luce della porta (è una regola d’oro per i portieri). Semmai all’estremo difensore  è imputabile una reazione lenta e tardiva, una lettura non immediata dell’errore del compagno di linea. Quanto al gol del 3-0, ho contato cinque tocchi consecutivi dei giocatori del Potenza neanche fosse il “torello”, senza il minimo accenno di intervento da parte di un giocatore nerazzurro. Sono errori, questi, che iniziano a ripetersi con una certa frequenza e che richiedono il pronto intervento di Di Donato.