Ganz e l'importanza di avere un bomber in squadra

Dal 1992 è collaboratore de “Il Messaggero”, dal 2009 collabora con la “Gazzetta dello Sport”. Inizia scrivendo di baseball, poi cede ai tentacoli del calcio.
14.02.2023 10:00 di  Vincenzo Abbruzzino   vedi letture
Ganz e l'importanza di avere un bomber in squadra

Questa volta partiamo da qualche dato statistico, aiuta a inquadrare che vittoria sia stata quella tra Latina e Virtus Francavilla (2-1). È la prima volta che il Latina riesce a vincere rimontando l’avversario, in precedenza i nerazzurri una volta in svantaggio al più erano riusciti a pareggiare. È invece la seconda volta nella stagione che al Francioni il Latina mette a segno più di una rete, la prima coincide con il recupero dallo 0-2 al 2-2 con il Giugliano. Simone Ganz è alla sua seconda rete su tre partite in nerazzurro, dato a cui va aggiunta la traversa colta a Taranto, nel turno precedente.

E proprio Ganz offre lo spunto a una seconda riflessione, tanto evidente da apparire scontata: l’importanza di una punta con le sue caratteristiche. «Ganz viene sempre tra le linee, pulisce tutti i palloni – ha detto di lui il tecnico Daniele Di Donato nell’intervista del dopopartita riportata in un'altra sezione di questo sito - è un giocatore di categoria importante ed esperto.  È venuto con tanta voglia di riscattare la stagione a Trieste e si vede. A prescindere da tutto, la sua presenza ha contribuito ad alzare il livello del lavoro quotidiano delle punte e ora è difficile scegliere chi fare scendere in campo». Potrebbe sembrare una battuta, ma non lo è: Idda mai e poi mani avrebbe commesso il fallo che ha portato al rigore decisivo se non si fosse trovato a contrastare Ganz, di cui ha temuto la rapida nel girarsi e nel “sentire” la porta.

Al di là dei singoli, tra i quali il titolo di MVP va a Carissoni, non c’è dubbio che i maggiori spunti di commento li offra la rivoluzione tattica proposta da Di Donato che messo in archivio l’ormai collaudato 3-5-2, si è affidato alla difesa a quattro e a un centrocampo con Amadio e Di Livio centrali. Scelta indovinata considerata la vittoria e la prestazione nella ripresa anche se alcuni meccanismi vanno perfezionati. In particolare la manovra deve essere più equilibrata nel suo sviluppo in ampiezza: se sulla destra Carissoni e Sannipoli hanno saputo trovare le sovrapposizioni e i tempi giusti per spingere, a sinistra Antonio Esposito e Riccardi, forse bloccati dal timore di sbagliare, si sono limitati a coprire lo spazio. Amadio, tra i migliori come sempre, deve a sua volta accompagnare con maggiore continuità la manovra, così da evitare che la positiva esuberanza di Di Livio possa compromettere le distanze tra i reparti.

Meccanismi che hanno funzionato poco nel primo tempo, tant’è che ad una buona prestazione in contenimento (il gol della Virtus è frutto della casualità) non è corrisposta un’analoga capacità nel proporre gioco. Nella ripresa, vuoi anche perché il pareggio di Fabrizi ha destabilizzato l’avversario, il Latina è apparso più reattivo, la mediana ha prevalso sulle seconde palle e il successo non è mai apparso in discussione.

Infine, il solito sguardo alla classifica che riassegna un posto nei play-off al Latina e (perdonate è una mia fissa) conferma un diaframma di sicurezza di 6 punti sulle posizioni play-out: numeri positivi che aiutano ad affrontare la trasferta di Picerno.